Sembra sia passato un secolo dalle esagerazioni dei processi al calciomercato e dalla partenza di Milinkovic verso l’Arabia.
È quasi Natale ed è Natale pure per me, quindi, cercherò di essere più buona, anche se…

Siamo ufficialmente vicini al termine della prima parte di campionato, una mezza stagione che probabilmente passerà alla storia –nella memoria a breve termine, s’intende- non tanto per la classifica e nemmeno per chissà quale sussulti, quanto per il particolare momento che sta stravolgendo l’universo Formelliano e ne condiziona le dinamiche.

Abituati com’eravamo a gente pronta ad applaudire e fischiare, catapultati di settimana in settimana nella Serie A per dar vita a sorprese o siparietti lacrimevoli, oggi ci portiamo dietro strascichi di polemicozzi dopo sconfitte davvero surreali.

Sono la prima ad essere satura della deriva che certi discorsi stanno prendendo, su quanto questo tracollo sia da imputare al trasferimento di Milinkovic Savic.
Che fosse il calciatore più importante nessuno ha mai avuto il benché minimo dubbio e non credo che solamente con la sua assenza si sia capito.
Il serbo legava il gioco tra, era il faro della Lazio. Siamo d’accordo tutti, ok.

Lotito però il suo lo ha fatto con Guendouzi e Kamada? O almeno c’ha provato? Sul giapponese c’erano grandi aspettative…ma, va beh, altro discorso di cui sono francamente satolla.

Vorrei parlare di cose belle, perché in fondo, una piccola SURPRISE c’è stata.
Contro ogni previsione i biancocelesti hanno passato il turno di Champions League e, buttando un occhio ai pronostici degli scommettitori dopo la sconfitta in casa del Feyenoord, non erano così scontati questi ottavi.
Invece, cacchia cacchia, l’ha spuntata.
Vi dirò, tutto sommato sono soddisfatta.
Certo, qualche scivolone è capitato, ma in Champions nessuno è infallibile.

Come dichiarato dallo stesso SARRI però, “la Champions è festa, il campionato è lavoro” e la SERIE A è un’ altra storia .
Senza sgomitare e dando vita a siparietti trash, la Lazio non è riuscita a farsi valere, anche di fronte agli ultimi in classifica.
Vergognosi momenti di nullezza cosmica, avrebbe dovuto avere la meglio su questa o quella, almeno stando ai pronostici e invece…. Zero… Zero tensione, zero pathos, zero di tutto, anche nella vittoria.

Il rendimento offensivo scarseggia, chiaramente Immobile ha avuto problematiche fisiche, è un dato di fatto, però Castellanos, nonostante la bella verve e il piglio guerriglia, sembra non reggere il confronto con il Ciro che fu. Il ragazzo è puccioso, carino, ci prova, ci mette cuore e poi il risultato non arriva.
Anche dagli esterni arriva poco apporto. Soprattutto da Zaccagni e Felipe Anderson. Per il brasiliano 0 gol in Serie A, per l’ex Verona, a segno di tacco lo scorso sabato proprio gli scaligeri, solo due gol.

Chi mi conosce un pochino sa che amo PIPE e cose negative su di lui non riesco nemmeno a pensarle, figurarsi a scriverle.
Chi mi conosce sa che prediligo i giocatori funambolici che, tra una imprecazione e l’altra, riescono a regalarci un po’ di gioia gaudio.
Quest’ anno poco di tutto questo e se continua a piacermi lo stesso, è perché credo che tornerà il Felipe dei bei tempi cafoni che furono. Quello che sapeva rivelarsi al momento giusto, che si nascondeva e poi risplendeva.

Ancora più inaspettati, sono i crolli random in difesa.
La Lazio, lo scorso anno, era una delle difese più forti del campionato. Ivan Provedel aveva battuto tutti i record della Lazio per numero di Clean Sheet. L’accoppiata Romagnoli-Casale riusciva a sdraiare per terra anche le molecole nell’aria, praticamente muro invalicabile. Quest’anno, invece, sono già 16 i gol subiti in sole 15 partite. Negli ultimi tempi va registrato l’infortunio di Romagnoli ma anche con lui in campo la difesa di Maurizio Sarri, non è riuscita a reggere il paragone con la passata stagione.

Ciò che maggiormente fa mormorare i tifosi è la mancanza di gioco, di identità, di fantasia. Il sarrismo è lontano.
Checché se ne dica, il calcio è anche uno show televisivo. Lo show serve a fare punti di share, mentre le vittorie servono a fare punti in classifica.
Beh, io non sto vedendo né lo show, né la classifica.

Comunque lo sapete, per me SARRI resta sempre SARRI.
Perché se ad uno sguardo superficiale può sembrare egoriferito, è molto molto di più.
E’ una persona onesta, in primis con sé stesso e poi con gli altri, non ha bisogno di ostentare chissà che pur di darsi un tono…. Non come i tanti FraccazzidaVelletri che arrivano già coi trofei in tasca.
Ed è UN SIGNORE che sa stare alle provocazioni e alle domande fuori luogo dei giornalisti.

E in un mondo di allenatori che fanno sfoggio di curriculum, godono con foga infantile degli insuccessi altrui, che rinfacciano tutto a tutti pur di emergere…penso che una persona come MAURIZI-ONE sia indispensabile qui in mezzo al caos Formelliano.
Penso sia l’unico abbastanza sadico per poterci salvare…..

Baci baci, Xoxo 💋

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